Accorgersi che il nostro corpo ha bisogno di un medico è abbastanza semplice, capire quando è la nostra psiche ad avere bisogno di aiuto è molto più difficile. A tutti capita nella vita di avere delle battute d’arresto, dei periodi in cui ci sentiamo inadeguati, indifesi, angosciati. Decidere di chiedere aiuto non è mai, per nessuno, una scelta facile. Se la nostra rete di relazioni non può aiutarci, chiedere aiuto a un esperto è un atto di forza, un modo concreto per uscire da un problema che ci affligge. Pensare di poter fare da soli, in molti casi, non fa che allungare i tempi della sofferenza. L'idea che solo le persone gravemente disturbate si debbano rivolgere allo psicologo è del tutto superata.

È consigliabile iniziare una psicoterapia quando:

• il malessere interferisce con le nostre incombenze quotidiane, quando facciamo fatica a concentrarci, lavorare o stare bene con le persone care;
• ci sentiamo particolarmente preoccupati o molto tristi senza una reale motivazione, o magari abbiamo dei comportamenti inspiegabili;
• evitiamo situazioni o luoghi per il timore che possano crearci dei profondi disagi;
• non riusciamo a superare eventi particolari come un lutto, una separazione o un cambiamento inaspettato.

Abbiamo tutti una buona consapevolezza di noi stessi, ma può capitare che ci manchi una conoscenza emotiva dei nostri desideri più profondi e delle nostre scelte. Cosi possiamo non comprendere le nostre difficoltà relazionali, le ragioni di alcuni comportamenti, o perché ci mettiamo in maniera ricorrente in situazioni che razionalmente vorremmo evitare. Ecco, la psicoterapia può spezzare questo circolo, promuovendo una conoscenza più profonda di noi stessi e delle nostre dinamiche relazionali. La trasformazione attuata dalla psicoterapia consiste nell’elaborazione dei vissuti problematici, eliminando i blocchi che non ci consentono di vivere in maniera più serena la nostra vita relazionale, lavorativa, emotiva ecc.

La psicoterapia produce davvero un “cambiamento” in noi stessi; un cambiamento che ha anche un riscontro neurofisiologico, in riferimento alle variazioni nei collegamenti tra le cellule nervose del cervello.

La psicoterapia ad orientamento psicoanalitico prevede 3 incontri iniziali di valutazione. I primi due sono finalizzati alla raccolta delle informazioni necessarie alla valutazione, mentre il terzo è finalizzato alla restituzione con le indicazioni del percorso psicoterapeutico da intraprendere. La psicoterapia può essere a breve o a lungo termine. La prima, con una durata compresa tra 12 e 40 sedute, riguarda problemi psicologici specifici e limitati solo ad alcuni aspetti della personalità e del comportamento. La psicoterapia a lungo termine si rivolge invece ai disturbi della personalità e del carattere che portano a sofferenza psichica e ad atteggiamenti disfunzionali nelle principali relazioni interpersonali. In questo caso la durata non può essere prevista con chiarezza, dato che si pone la necessità di una lunga e profonda esperienza relazionale con lo psicoterapeuta, finalizzata ad un ri-orientamento complessivo della vita soggettiva e relazionale della persona.

Il lavoro terapeutico che svolgo si applica ad un’amplia serie di disturbi, tra cui:

• Difficolta relazionali e familiari
• Transizioni e crisi: autorealizzazione e orientamento personale, crisi adolescenziale, autostima, crisi esistenziale
• Elaborazione di eventi traumatici
• Elaborazione del lutto
• Disturbi dell’umore: depressione e disturbo bipolare
• Ansia: ansia generalizzata, attacco di panico, stress, fobia specifica, fobia sociale, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo post traumatico da stress
• Disturbi Somatici
• Problemi Sessuali
• Disturbi di Personalità: borderline, narcisismo, quadri di dipendenza, aggressività, atteggiamenti antisociali, paranoia, difficoltà di rapportarsi agli altri nelle situazioni pubbliche e intime.